
Nespolo è una pianta da frutto originaria della zona caucasica, ma oramai molto diffuso in tutta Europa come pianta spontanea nei boschi di latifoglie o come rinselvatichita negli incolti. Appartiene alla Famiglia delle Rosaceae, ed è una pianta molto resistente al freddo invernale (in alcuni casi lo si trova anche fino ai mille metri di quota). La diffusione del Nespolo fu favorita dai romani e prese a tal punto piede in Germania che al momento di classificarla Linneo, sospettandone una sua origine in quest’area, lo chiamo’ Mespilus germanica.
Il Nespolo è un albero da frutto di modeste dimensioni, raggiunge al massimo i cinque metri d’altezza, ma solitamente ha uno sviluppo ben più modesto. Il portamento e’ irregolare, con una certa tendenza dei rami a ricadere nei soggetti invecchiati. Nei soggetti selvatici i giovani rami possono essere spinosi. La corteccia dei rami da marrone scuro diventa chiara e poi, come sul tronco, grigia. Le foglie, grandi, hanno margine intero e sono dentellate solo all’apice. Hanno forma ovale, picciolo molto corto, e sono più frequenti nella parte distale dei rami. Inizialmente opache per la presenza di una leggera peluria che resta solo sulla pagina inferiore, divengono in autunno di uno splendido colore ramato.
I fiori, a maggio, si aprono al vertice dei rametti fruttiferi, sono grandi e isolati, di colore bianco con cinque petali e portano entrambe i sessi. Pianta autofertile, il Nespolo (chiamato anche Nespolo comune per distinguerlo dal Nespolo del Giappone) ha un’elevata percentuale di allegagione. Il frutto, la nespola, e’ un falso frutto dato dall’ingrossamento del ricettacolo attorno ai frutti veri e propri. Di forma riconoscibilissima, tondeggiante, con un’ampia depressione apicale, coronata da residui del calice, ha un corto peduncolo e una resistente buccia che per grana, colore e consistenza ricorda il cuoio. Si semi sono in numero di cinque, duri e legnosi.
Il Nespolo e la sua produzione
Per l’alto contenuto in tannini i frutti non possono essere consumati alla raccolta. Necessitano di ammezzimento, una fermentazione di maturazione ottenuta deponendo i frutti all’interno di cassette di legno, ricoperte di paglia e poste in un locale fresco. I frutti devono essere consumati a mano a mano che sono pronti perche’ il processo di fermentazione non si arresta e i frutti possono rapidamente degradarsi. In seguito all’ammezzimento la polpa diventa bruna, molle, zuccherina, di consistenza pastosa, leggermente acidulo e gradevole. Con la trasformazione si ottengono: marmellate, gelatine, salse e varie preparazioni culinarie. Vengono usati inoltre per la produzione di bevande alcoliche, quali brandy, liquori, schnaps.
I frutti immaturi sono stati anche utilizzati per chiarificare vino e sidro. Rustica, resistente e molto bella, e’ apprezzata come pianta ornamentale. Con il tannino della corteccia, delle foglie e dei frutti immaturi si effettua la concia delle pelli. Il legno, di color bruno-giallognolo, e’ molto duro e viene utilizzato per lavori al tornio; fornisce inoltre un ottimo carbone.