Kaki


Kaki

Il Kaki (oppure Cachi) o Diospiro (Diospyros kaki L.) è una pianta da frutto originaria della Cina poi diffusa nel resto dell’est asiatico. Il Kaki è stata introdotta in Italia alla fine del secolo scorso dove si è diffusa su tutta la penisola, soprattutto in Campania, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto e Marche. L’albero è di notevoli dimensioni ed è longevo. Il Kai si distingue per via dei rami a legno, rami misti e brindilli, con gemme miste inserite all’apice del ramo. Esistono soggetti monoici, dioicismi ed intermedi, quindi fiori ermafroditi, pistilliferi, staminiferi; fiori solitari femminili, mentre gli ermafroditi possono essere anche in infiorescenze trifore (dove i due laterali sono maschili), infine i maschili sono in infiorescenze trifore; fiorisce sui rami dell’anno. Il frutto è una bacca con 0-8 semi ed è possibile la via partenocarpica.
Limiti pedoclimatici: non è molto resistente al freddo, arriva a sopportare i -15°C, inoltre non sopporta le gelate tardive. Sono da evitare zone ventose perché in loro presenza i rami scoscendono col carico dei frutti. I terreni meglio se sciolti e ben drenati (l’eccesso idrico provoca marciume) e non ricchi in Na e Bo.

Il Kaki: la raccolta

La raccolta del Kaki si esegue nel periodo tra ottobre e novembre e deve considerare il completo viraggio della buccia al colore giallo congiuntamente ad una maturazione fisiologica, cioè l’ammezzimento del frutt. E’ possibile può controllare il tannino attraverso la valutazione con cloruro ferrino. Difficilmente il frutto viene conservato in quanto consumato tipicamente entro le prime settimane di gennaio; è possibile la conservazione per 2-4 mesi a 0-2°C, con U.R. 90%, oppure atmosfera controllata.

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